Considerata una combinazione di caratteristiche
comportamentali mi pare si possa dire, con il conforto della matematica, che un
gruppo umano di migliaia di individui non è complessivamente dissimile da un
altro che si formi nel medesimo contesto sociale. Per fare un esempio, un
gruppo di ultras della squadra A non è dissimile da un analogo insieme che tifi
per la rivale squadra B.
Su questa base, il fatto che possa nascere un partito
politico in cui onestà, intelligenza, capacità siano superiori (nell’insieme e
per ogni singolo individuo ne faccia parte) a quelle di un altro è
statisticamente poco probabile e credibile solo per fede dogmatica, non
razionalmente.
Dunque pensare di essere tra i “perfetti” e dedurre che chi
non fa parte del “gruppo dei perfetti” abbia solo e soltanto caratteristiche
differenti, è un errore logico.
Capire tutti questo consente di evitare che un
partito o una coalizione, quand’anche raggiungesse in libere elezioni
percentuali di voto elevatissime, si senta demandata a dovere e potere
governare da sola, senza il confronto con gli altri ed imponendo la propria
visione.
Il partito di quelli che sono tutti e solo onesti,
intelligenti e capaci esiste solo nella testa degli ingenui, dei tiranni e dei
massacratori.
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