A cento anni da oggi, con una potenza di calcolo immensa, un metodo di programmazione adatto, ispirandosi alla vita per come la conosciamo su questo pianeta (e magari quel giorno ne conosceremo anche altre) e basando il tutto sulle regole della fisica, che razza di videogiochi potremmo inventare?
Magari si potrebbe inventare un gioco che si chiama "Cosmo".
Naturalmente il realismo del tutto sarebbe pari alla potenza di calcolo già citata. Tutto inventato, ma tutto reale insomma.
Reale soprattutto per i personaggi del videogame.
Ai "terrestri" potremmo dare una serie di regole base su cui basare le loro reazioni all'ambiente attorno.
Poi un sistema che desse un valore numerico diverso ad ognuna di quelle regole man mano che il gioco va avanti, lasciando poi al personaggio una "variabile aperta", diciamo così, che chiameremo "libero arbitrio" e che sarà un valore in grado di incidere sul successivo comportamento dell'omino.
Finiamola qui, tanto chi legge ci è già arrivato.
C'è chi pensa che GIA' noi viviamo in un videogioco ed ha pensato che per provarlo si potrebbe cercare "il pixel" cioè l'unità-immagine minima. Se esiste, secondo queste persone, si proverebbe che questo universo E' un videogame.
Detto che, a parer mio, anche trovando "il pixel" non si dimostrerebbe niente altro che la sua esistenza e che questo, in senso logico, non dimostra affatto che noi si viva dentro un giochino, altri aspetti di questa cosa mi incuriosiscono.
E poi la domanda vera: come Cartesio prima e Turing poi (e altri dopo) hanno pensato a test che rivelino la possibile intelligenza di una macchina, quale test si potrebbe inventare per stabilire se viviamo o no dentro un videogame?
Il gioco si fa difficilissimo, anche perché noi (e anche l'omino lo sarà) siamo DENTRO il sistema di riferimento.
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