Altre invece vanno cercate.
Altre ancora sono frutto della rabbia.
A me capita con la musica.
La musica in generale mi piace da sempre, ma più passa il tempo più passo ad ascoltare nuova musica. Volontariamente.
Mi accade in particolare con i grandi autori, a qualsiasi genere musicale appartengano.
Come dice spesso il mio amico Pali (insigne musicista di cui questo è il nick), citando un famoso autore, "la musica è ciò che uno ascolta pensando che lo sia."
Già questa frase apre panorami vastissimi ed elimina il senso della domanda che ci si pone quando qualcuno ha gusti musicali così diversi dai nostri: "come fa a piacergli quella roba lì? Per me non è neanche musica, quella."
Insomma, la frase di Pali è un'ottimo antidoto alla chiusura della mente.
Partendo da questo presupposto non è comunque detto che i propri gusti cambino o si estendano, ovviamente.
Però...
"Miles Davis", "Beethoven", "Muddy Waters", "Frank Zappa"... sono nomi che tutti abbiamo sentito, che sono arrivati a noi esattamente perché queste persone sono ritenuti dei "grandi" nel loro genere (e anzi "grandi della musica" e basta, andrebbe detto).
Già. Ma io di Frank Zappa non so nulla, proprio mai sentito un singolo brano.
E questo mi fa rabbia. Molta rabbia.
Mi fa rabbia perché so di perdere qualcosa nel non conoscere la sua musica, se a tanta gente trasmette qualcosa.
Mi fa rabbia esattamente come quando non riesco a "visualizzare" una legge della fisica o un processo logico.
E allora non resta che andare in cucina.
Se a qualcuno può servire, ecco la mia personalissima ricetta:
- scaricare da Internet una tonnellata di musica dell'autore in questione;
- ascoltarla ripetutamente, ignorando il fatto che tale ascolto inizialmente può non dare la minima soddisfazione;
- isolare i brani con cui, poco o tanto, si sente di avere maggior feeling;
- incominciare a leggere (o farsi raccontare, se se ne ha la possibilità) tutto quello che riguarda quel brano, quel disco, quell'opera;
- a questo punto, comincia l'effetto domino:
- leggendo com'è nata l'opera x, sicuramente ci saranno riferimenti all'opera y e z;
- a questo punto, si è spinti ad ascoltare y e z e si scopre che esse sono interessanti, o almeno meno insignificanti di quanto non lo sembrassero quando le si erano ascoltate in precedenza;
- ascoltata x, y e z, automaticamente si memorizzano vari "topos" dell'autore in questione (una modalità musicale, una certa maniera di scegliere le parole, alcune modalità ricorrenti nell'usare la voce e questo o quel strumento, ecc. ecc.);
- a questo punto, si ha la sensazione di cominciare a conoscere quel tal artista e, se piace, il resto viene da sé. Se invece ancora non lo si sente affine alla propria sensibilità, lo si può tranquillamente e coscientemente lasciar perdere. Ma vedrete che non sarà facile...
La ricetta va usata con grande attenzione: mondi sconosciuti riempiranno presto la vostra testa e vi invoglieranno a fare altri viaggi e più viaggerete, più scoprirete che la meta si allontana, e più vi allontanerete, più aumenterà la vostra velocità nel percepire sempre nuove curiosità.
Un big bang, insomma. E l'Universo che è nella mente comincerà ad espandersi, magari spingendovi a pensare che quello astronomico è solo una frazione del piacere incommensurabile di capire e di sentire insieme.
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