Per quanto si possa invecchiare, c'è sempre l'occasione per cambiare idea o almeno per rivedere certe opinioni consolidate.
Ieri sera, grazie a Mario Brunello ed alla sua "Antiruggine", ho potuto assistere dapprima ad una sua conversazione con Giovanna Zucconi e poi allo spettacolo "Garibaldi 32", condotto da Laura Pazzaglia e dal Quartetto di Cremona.
Il dialogo iniziale si basava sulla rassomiglianza tra il quartetto d'archi e la "democrazia perfetta". Tralascio le spiegazioni date, ma quel che ho capito ieri è che la democrazia non si fa in tre, così da poter prendere le decisioni in 2 contro 1, così come avevo sempre immaginato.
La democrazia si fa in 4, proprio perché in quel modo si è forzatamente portati a due comportamenti di grande e positiva influenza.
Per prima cosa, essere in 4 porta a trovare comunque una soluzione che si basi sull'ascolto di tutti ed integri le necessità di tutti, non potendo facilmente passare ad una decisione a maggioranza assoluta.
Secondariamente, in 4 è assai più facile che, limate le più aspre differenze, tutti tendano ad un risultato condiviso.
L'essere "dispari" è senza dubbio un metodo molto più veloce per decidere, ma resta la naturale tendenza degli esclusi (la minoranza) a non condividere la strada intrapresa, con ovvia maggiore difficoltà nell'andare avanti e nel raggiungere risultati significativi. E' quindi anche una strada che, alla fine, porta probabilmente anche ad allungare il tempo intercorrente tra l'assunzione della decisione e la sua realizzazione.
A questa prima parte della serata, si legava perfettamente lo spettacolo seguente, "Garibaldi 32", basato sulla storia del "Quartetto Italiano", forse il più grande quartetto d'archi del '900.
Se vi capita l'occasione, non perdetelo.
Garibaldi 32. Racconto musicale per voce e quartetto d'archi
Reggio Emilia, corso Garibaldi 32, casa Borciani, 1945: qui, in casa Borciani, ha inizio l’avventura umana e artistica del Quartetto Italiano: quattro ragazzi poco più che ventenni, che suoneranno insieme per 35 anni in quasi 3.000 concerti in tutto il mondo. Garibaldi 32, ideato da Alessandro Di Nuzzo e Laura Pazzaglia, autore e attrice reggiani, con la consulenza tecnica di Denis Malagoli, racconta una storia, quella del Quartetto Italiano, che continua ancora oggi nel talento dei tanti giovani ragazzi e ragazze che da tutto il mondo arrivano a Reggio Emilia per partecipare al prestigioso Premio intitolato alla memoria di Paolo Borciani.
Nel 1945, quando iniziano a incontrarsi in corso Garibaldi 32, Ciascuno di loro è bravo con il proprio strumento. Ma solo insieme saranno bravissimi. E insieme decideranno di chiamarsi Quartetto Italiano. Da quel lontano 1945 insieme suoneranno per 35 anni, quasi 3.000 concerti in tutto il pianeta. E anche oltre…
Garibaldi 32 racconta la strabiliante avventura umana e artistica dei quattro ragazzi del Quartetto Italiano e insieme di una Italia che “ce l’ha fatta” e “ce l’ha voluta fare”, proprio quando tutto sembrava perduto.
Una storia, quella del Quartetto Italiano, che continua ancora oggi nelle speranze e nel talento dei ragazzi e delle ragazze che da tutto il mondo arrivano a Reggio Emilia per partecipare al prestigioso Premio Borciani, in memoria dell’iniziatore del Quartetto italiano, Paolo Borciani.
Garibaldi 32 racconta cosa è stato il Quartetto Italiano a chi non ha mai sentito suonare una nota e a chi ama la musica da camera: racconto verissimo e grandi pagine del repertorio quartettistico dal vivo, insieme.
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