lunedì 18 aprile 2011

Non c'è tempo

Su cosa sia davvero il tempo si può discutere a lungo.

Non lo farò qui oggi (e chi ha letto "Il primo" avrà già inteso quanto mi sembri implicitamente divertente la frase che precede la parentesi appena aperta).

Detto questo, le parole che state leggendo ci mettono un certo tempo a passare dal video alla vostra percezione.
L'occhio vede, comunica al cervello cosa ha visto, quello elabora l'immagine, capisce che è una parola e gli attribuisce un significato (cercando anche che sia coerente con mille altri fattori).
Ovviamente, questo accade con qualsiasi altra percezione sensoriale.

Perché succeda tutto questo fenomeno passa qualche piccolissima frazione di secondo.

Che sia "piccolissima" è del tutto soggettivo e legato alla nostra specie ed ai suoi ritmi vitali, che sia "frazione" e "di secondo" lo si misura scientificamente e lo si riporta ad altri nostri parametri convenzionali.

Immaginate che questo tempo sia però "lungo" e "molti secondi", diciamo un minuto.
Anzi, facciamo un'ora. Una bella ora tonda tonda.

Se voi guardaste un evento in televisione con un ritardo di un'ora, direste che è "in differita di un'ora".

Ora tornate a "piccolissima frazione di secondo" e avrete raggiunto l'idea giusta: la nostra vita è tutta "in differita di una piccolissima frazione di secondo".

Se l'idea vi pare bizzarra, non preoccupatevene: questa pagina è stata scritta solo per sottolineare la capacità di astrazione che ha la nostra mente e l'avete appena usata per fare questo giochino.

Se poi l'idea di vivere una vita in differita vi suggerisce altri pensieri, meglio ancora. E con parole come "eco" o "joystick" potreste far fatica a prender sonno, stasera.

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