sabato 28 maggio 2011

Il cristallo del dubbio

"Ho letto e raccolto costantemente fatti sulla variazione delle piante e degli animali allo stato domestico e sulla questione delle specie: ho ora un vasto complesso di dati e credo di poter tirare alcune fondate conclusioni. La conclusione generale che sono lentamente indotto a trarre partendo da una convizione totalmente opposta è che le specie possono mutare e che specie affini discendono da ceppi comuni. So bene fino a che punto mi espongo al biasimo per una simile conclusione, ma se non altro vi sono giunto onestamente e dopo accurata ponderazione."

Traduzione dalla lettera  di Charles Darwin a L. Jenyns - 12 Ottobre 1845


Quando si pensi alla scienza e se ne voglia afferrare tanto lo splendore quanto la cristallina trasparenza, penso si debba andare a queste righe.

Dentro ad esse si trova tanta umiltà, tanta tenacia, tanta forza e tanto dubbio che penso mai descrizione migliore del termine "scienziato" sia stata data.

Leggere e rileggere quelle parole: Darwin le scrisse nel 1845 e la "conclusione" di cui parla la pubblicherà solo 14 anni dopo. 

14 anni dopo.

Quattordici.

Se le lezioni si danno con l'esempio, davanti a Darwin possiamo davvero e solo inchinarci.

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